Il design è donna. Un’affermazione che oggi per molti può sembrare molto veritiera, ma fino a qualche decennio fa, poteva suonare come pura utopia. Solo alla fine del XIX in Europa vengono ammesse donne nelle facoltà di Architettura (la prima volta in Finlandia) mentre secondo recenti studi, a poche decadi da questo storico risultato, il 40% degli architetti nel mondo occidentale è donna.
Numerosissime sono le designer che hanno completamente rivoluzionato questo campo ma, come spesso è accaduto nella storia, le donne hanno dovuto conquistare una posizione con le unghie e con i denti.
In questo articolo vogliamo omaggiare sei designer donne che hanno ridisegnato il settore dell’arredamento segnando una svolta nella storia dell’arte mondiale.
Gae Aulenti: Dal Museè d’Orseay al Centre Pompidou
Gaetana Emilia Aulenti è stata tra gli architetti contemporanei più innovativi in Italia. Si è dedicata principalmente al restauro urbano ed allestimento architettonico.
Gae Aulenti vedeva la sua architettura come interconnessione con l’ambiente urbano esistente. È stata l’architetto responsabile della trasformazione della Gare d’Orseay nell’attuale museo parigino e della progettazione degli spazi espositivi per il Centre Pompidou.
Tra le sue creazioni in tema di arredamento vogliamo ricordare l’intramontabile “Lampada Pipistrello”, realizzata nel 1965 per lo showroom di Olivetti a Parigi; la “Lampada Giova” del 1964 innovativa per la sua duplice funzione di lampada e portafiori e il “Tavolo con ruote” realizzato nel 1980 ed esposto al MoMA di New York.
Zaha Hadid: La prima donna a vincere il Pritzker
Iraniana naturalizzata britannica, Zaha Hadid è stata la prima donna in assoluto a vincere il prestigioso Pritzker Architecture Prize nel 2004. Celebrata per la sua architettura audace e innovativa, Hadid ha trasformato il concetto di spazio interno con le sue forme dinamiche e futuristiche, introducendo un nuovo vocabolario estetico nel design degli interni.
I suoi mobili spesso presentano forme organiche ispirate alla natura o geometrie complesse che sfidano le convenzioni tradizionali del design degli interni.
Tra i suoi progetti di design per interni più celebri vi sono il Mobile Art Pavilion per Chanel, il Liquid Glacial Table per la galleria David Gill e il divano Moon System per B&B Italia.
Patricia Urchiola: La Swing Chair per Louis Vuitton
Forme organiche, colori vivaci e sensibilità contemporanea per creare pezzi d'arredamento.
Questa la firma inconfondibile di Patricia Urchiola, designer spagnola rinomata per il suo approccio eclettico e innovativo al design d'interni.
Urquiola ha creato mobili e accessori che combinano forme fluide con materiali moderni, ridefinendo lo stile e la funzionalità negli spazi abitativi collaborando con numerose aziende di design di fama internazionale, tra i più noti: Louis Vuitton, Molteni, Boffi e Flos.
Patricia Urquiola è nota anche per il suo impegno per la sostenibilità nel design degli interni utilizzando materiali eco-friendly e integrando principi di design sostenibile nei suoi progetti.
Nella sua lunga carriera ha creato una vasta gamma di prodotti d'arredamento innovativi e di alta qualità come la seduta “Swing Chair” realizzata per Luis Vuitton nel 2015.
Lina Bo Bardi: La visione umanistica del design
Architetta italiana naturalizzata brasiliana, Lina Bo Bardi è stata un’icona del movimento modernista brasiliano.
Credeva che gli spazi dovessero essere progettati per migliorare la vita delle persone, favorendo l'inclusione sociale e la partecipazione attiva degli utenti, visione che la colloca in una dimensione umanistica dell'architettura e del design.
Lina Bo Bardi è nota per aver progettato alcuni mobili iconici, tra cui la celebre poltrona "Bowl" e la “Sedia a dondolo P13” di Estúdio de Arte Palma.
Cini Boeri: Un arredo funzionale prima che estetico
Maria Cristina Mariani Dameno in Boeri, conosciuta Cini Boeri, ha iniziato la sua carriera nel mondo dell’architettura e del design affiancando Gio Ponti e Marco Zanuso fino ad aprire un suo studio nel 1963. Nel suo lavoro, Cini Boeri, ha sempre privilegiato la funzionalità del progetto rispetto alla sua estetica. Questa attenzione creativa l’ha portata a sviluppare sedute e sistemi di arredamento che rispondono alle esigenze fisiche e psicologiche degli utilizzatori. Da questa forma mentis nascono spazi accoglienti, confortevoli e arredi ergonomici pensati a misura d’essere umano.
Un esempio è l’intramontabile divano Strips disegnato nel 1972 per Arflex caratterizzato da sezioni mobili che possono essere riorganizzate, consentendo flessibilità e adattabilità garantendo il totale controllo sulla configurazione del living.
Nanda Vigo: Il ruolo della luce nel design d’arredo
È possibile includere una presenza volatile come la luce in componenti di arredo? Fernanda Enrica Leonia Vigo – conosciuta come Nanda Vigo – ha incentrato tutta la sua carriera su questa domanda.
La designer milanese è considerata un importante esponente dello spazialismo e una pioniera nell’uso della luce progettando mobili e complementi d'arredo che integrano elementi luminosi.
Il rapporto conflitto/armonia tra luce e spazio è il concetto chiave per alcune tra le realizzazioni più iconiche di Nanda Vigo.
La firma di Nanda Vigo accompagna vere e proprie opere d’arte in luce e stile come ad esempio “Sun & Island” e la “Black Iceberg” dal chiaro rimando minimalista.