Gli indimenticabili anni ‘50 portano con sé la storia del design e di un nuovo modo di concepire lo stile di vita. È stata un’epoca interessante sotto diversi punti di vista, figlia di eventi importanti che hanno segnato il nostro paese così come tutto il mondo: sono stati gli anni del dopoguerra, che aveva inesorabilmente cambiato le abitudini di ogni famiglia, ma anche della ripresa economica e dell’avvento della cultura di massa.
In questo clima di ottimismo e di speranza dopo gli anni bui appena trascorsi, nasce il design moderno. Negli anni a cavallo tra il quarto e il quinto decennio del 1900, era molto più importante pensare all’aspetto pratico delle cose, applicando questo concetto della vita quotidiana anche al settore dell’arredamento. Motivo per cui l’estetica passa in secondo piano lasciando spazio a case trasformate per essere più funzionali possibili.
Gli anni ’50 segnano la ripartenza delle industrie e l’inizio della produzione di mobili in serie, con aziende che sperimentano con entusiasmo materiali (spesso provenienti da residui bellici) e forme innovative in cui modernità vuol dire comfort, benessere e migliore qualità della vita.
Nell’arredamento degli anni ‘50 predominava il marrone, colore del legno, materiale principale dell’epoca. Per contrastare questo colore e per non dare un aspetto troppo cupo agli ambienti, si osava con tinte forti ed intense, in particolare l’arancione, il giallo, il rosso, il turchese.
Il motto dei coniugi Charles Ormond Eames Jr e Ray Kaiser
“Offrire il massimo e il meglio al maggior numero di persone, al prezzo più basso”
esprime pienamente la visione d’arredamento tipica di quell’epoca.
Charles Eames fu una personalità di spicco del suo tempo, decisamente eclettico nel corso della sua vita e si dedicò a molteplici attività: architetto, designer e regista. Una sua attitudine naturale fu quella di creare profonde relazioni con le persone, dalle quali riusciva ad apprendere molte informazioni che poi utilizzava nei suoi lavori; infatti, ogni suo progetto prendeva vita da qualche bisogno quotidiano. L’unione, inizialmente progettuale, con Bernice Alexandra (alias Ray) Kaiser, che in seguito sfociò in unione per la vita con un matrimonio, garantì alla coppia uno stile davvero unico. Lui architetto e designer, lei anche artista; il primo concentrato sull’aspetto tecnologico dei materiali e sul lato produttivo, la seconda interessata all’aspetto formale, spaziale ed estetico unito all’ergonomia. Questo sodalizio li diresse verso un percorso segnato dalla complicità e dalla sperimentazione.
I coniugi, nel 1942, testarono e provarono che le sedie formate da due pezzi distinti erano più economiche da produrre rispetto ai modelli costituiti da un solo unico pezzo. Grazie a questa intuizione nacque la Plastic Chair degli Eames, presentata nel 1948 al MoMA di New York.
Gambe lunghe e slanciate, curve sinuose, superfice liscia, satinata: la Plastic Chair era una sedia in plastica, prodotta in massa per la massa, che rivoluzionò il mondo della produzione industriale nel campo del furniture design. Fu pensata per essere un oggetto low cost, ma non di scarsa qualità, un prodotto durevole e accessibile a tutti. La prima versione venne realizzata con una struttura in metallo stampato e, successivamente in fibra di vetro, materiale di svolta per il consumo di massa. Il guscio unico che forma la seduta era pensato per accogliere il corpo umano in un abbraccio comodo, ma funzionale. All’innovazione tecnologica, si aggiunge quella tipologica, infatti viene prodotta con basi differenti per scopi differenti: un modello particolarmente celebre è la cosiddetta base Torre Eiffel, un disegno intricato e grazioso in filo di acciaio che combina sapientemente forme leggere ed eleganti e resistenza strutturale.
La Plastic Chair degli Eames è stata presente in quegli anni anche nello showroom Ermanno Dammacco Arredamenti, come testimone dell’epoca di cambiamento e di modernità, entrando di diritto tra i pezzi di design più venduti in quella decade. Poche attività possono vantare una storia lunga oltre un secolo come la nostra: abbiamo attraversato il tempo e le varie epoche, sempre garantendo prodotti di qualità e con un grande fascino.