Poltrone Molteni Round D.154.5

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Brand
Molteni

Descrizione

Poltrona Round D.154.5 è l'iconica poltroncina disegnata da Gio Ponti e prodotta da Molteni.

Progettata nel 1954 entrerà in produzione nel 1956/1957, l'anno d'esordio sarà il 1957 in occsione della XI Triennale di Milano.
 
Poltron Round D.154.5 assieme ad altri innovativi arredi Ponti fu inizialmente realizzata in un numero limitato di esemplari ed a tutt'oggi è molto ricercata dai collezionisti.

Poltrona Round D.154.5 dalle forme minimali e modernissime già rivoluzionarie nonostante la progettazione risalga ai primi anni ’50, anni in cui i progetti d’arredo di Gio Ponti si orientavano verso soluzioni innovative e funzionali con forme e stile essenzialie nelle forme.

La poltrona Round D.154.5 prende nome per via della forma arrotondata della seduta e degli schienali che con originalità sono soprannominati “a saponetta”.

Poltrona Round D.154.5 è stata tra le prime forme di arredo ad implementare l'tilizzo di materiali e tecnologie d’avanguardia, come l’uso della Vipla un materiale plastico ad imitazione della pelle, e dalla  struttura di compensato curvato per fissare tra loro lo schienale e la seduta, e piedi in metallo con puntale antiscivolo facilmente assemblabili.
 
Round D.154.5 è soprannominata anche “Otto Pezzi”, in effetti sono otto i pezzi che la compongono: schienale, seduta, due elementi in compensato curvato e quattro gambe.
 
Grazie ad un attento studio dei progetti, dei disegni, delle foto e dei materiali dell’epoca Molteni ha potuto riprodurre fedelmente la poltrona in tutti i suoi dettagli riportando alla luce un capolavoro dimenticato.

Giovanni Ponti Milanese , meglio conosciuto come "Giò Ponti" è considerato uno dei maestri dell'architettura italiana.

"Giò Ponti"  è stato designer e saggista tra i più importanti del XX secolo,  le sue grandi opere architettoriniche che portano la sua inconfondibile firma si affiancano ad una vasta produzione nel settore dell’arredo.

Le sue tre abitazioni milanesi completamente arredate “alla Ponti” tra cui via Randaccio nel 1925, Casa Laporte nel 1926 via Brin e in via Dezza sono il “manifesto” del suo inconfondibile unico ed originale design domestico.

 
 

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